Articolo del corriere della sera online

Rivoluzione alle porte per la formazione dei giovani medici. Già a partire da questo anno accademico i neo-camici bianchi potrebbero vedere accorciato di un anno il loro percorso nelle scuole di specializzazione. Un modo per tagliare sensibilmente i costi delle stesse (che sono coperte da borse di studio) e, grazie a questi risparmi, allargare la bocca dell’imbuto che costringe molti neo laureati a perdere un anno, a volte anche più, nell’attesa di poter accedere alle scuole post laurea, il cui numero è contingentato. È questa la principale novità del decreto di riforma delle specializzazioni mediche, in dirittura d’arrivo dopo il via libera del Consiglio superiore di sanità (Css). Ad illustrare la rivoluzione in arrivo per i giovani che aspirano alla carriera medica è Andrea Lenzi, presidente del Consiglio universitario nazionale, nonché presidente della V sezione del Css: «Il Consiglio – spiega – ha espresso parere favorevole al decreto di riordino ed ora è attesa, a giorni, la firma da parte dei ministri dell’Università e della Salute». I risparmi che si otterranno dalla riforma, rileva, «serviranno anche ad aumentare il numero delle borse per le scuole di specializzazione, oggi circa 5 mila a fronte di circa 10 mila laureati in Medicina l’anno».

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